Cura all’Osteoporosi, l’osservatorio OFF fa luce sulle criticità del sistema | VIDEO

Si è svolto a Roma un simposio che ha avuto il compito di illustrare i fattori di rischio legati al trattamento farmacologico ottimale per la cura dell’Osteoporosi, con lo scopo di ridurli. Maria Luisa Brandi, presidente OFF -“Noi faremo esistere il problema della fragilità ossea”

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Secondo uno studio dell’International Osteoporosis Foundation in Italia oltre il 7o% dei pazienti over 50 che hanno subito una frattura da fragilità ossea, non sono sottoposti ad alcun tipo di percorso sanitario o a terapie per prevenire i troppi frequenti casi di rifratture.

“Molto spesso magari nell’anziano si dice: è caduto e si è rotto il memore.” – dichiara la senatrice Maria Rizzotti, presidente dell’intergruppo parlamentare per le Fratture da Fragilità – “Non si riconosce invece che si è rotto femore il e la persona è caduta, proprio epr la fragilità delle ossa di cui lui non ha mai sospettato. “

La fragilità ossea, con le moltissime e gravi conseguenze che porta con sé, è stata in passato inspiegabilmente e ingiustamente relegata ai margini delle priorità dell’agenda sanitaria del nostro Paese.

“Si dà poca importanza al fatto che l’osteoporosi segue ad una frattura prima o poi, alla quale può seguire soprattutto nel primo e secondo anno, una seconda frattura.” – dichiara Achille Patrizio Caputi, Prof. Emerito di Farmacologia Università di Messina – “Quindi abbiamo una patologia che non è riconosciuta e che non costa molto, e quindi una patologia che quando viene curata, non viene fatto nel modo più opportuno. Bisogna quini evitare che sia il dolore il campanello la spia dell’osteoporosi, perchè forse è un po’ tardi.“

Le fratture da fragilità hanno inoltre una enorme ricaduta sul nostro sistema sanitario sia in termini economici che di incidenza sulle strutture stesse.

“I pazienti con fratture da fragilità occupano in maniera preponderante la maggior parte dei nostri reparti delle nostre sale operatorie, con costi enormi per quanto riguarda la gestione clinica ma anche poi quella post-operatoria.” – dichiara Francesco Falez, vicepresidente Osservatorio Fratture da Fragilità.

L’osservatorio Fratture da Fragilità nasce nel 2020 alfine di far emergere le troppe criticità legate alla cura dell’osteoporosi e porre i gestori dei servizi sanitari nelle condizioni di operare in un quadro di certezze, sia strumentali che di risorse.

“C’è un problema ma non si riconosce, abbiamo i dati epidemiologici ma non li utilizziamo, abbiamo i dati di Farmacoeconomia ma non li utilizziamo, i dati che abbiamo in house all’interno delle regioni non vengono letti per capire il problema e quindi stanziare le risorse necessarie” – dichiara Maria Luisa Brandi, Presidente Osservatorio Fratture da Fragilità – “L’Osservatorio OFF vuole andare dentro al problema a leggerlo ed analizzarlo, per fornire ai decisori dei mezzi incontrovertibili per intervenire in una area che per noi è negletta e dimenticata. Noi faremo esistere il problema della fragilità ossea.

Un argomento quello della fragilità ossea che inizia ad ottenere la giusta attenzione delle istituzioni con le quali l’Osservatorio si prefigge di lavorare nell’intento di cambiare la storia della fragilità ossea nel Paese.

“Oggi le fratture da fragilità ossea costano oltre 9 Mld all’anno, di cui oltre 5 Mld sono impiegati nella cura della frattura, più di 3 Mld sono dedicati ad i postomi della frattura e solo 290 Mln sono destinati ad i farmaci che curano l’osteoporosi.” – dichiara Maria Rizzotti, presidente dell’intergruppo parlamentare per le Fratture da Fragilità – “Questo cosa significa? Che manca informazione, perché se aumentassimo la spesa per i farmaci, a seguito di una diagnosi precoce, credo che automaticamente diminuirebbe la spesa pe il ricovero ospedaliero e conseguente riduzione di frattura.”

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